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Il corpo e il pensiero


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Finchè non è nella carne, la conoscenza è solo rumore.

(Proverbio della Nuova Guinea)


Qualche settimana fa vagavo in libreria ammazzando il tempo tra un paziente e un altro.

Ultimamente il reparto Psicologia delle librerie appare sempre più nutrito, anche se i libri lasciano spesso a desiderare, ma questa è un altra storia.

Mentre sfogliavo qualche copertina sono stata attratta da un piccolo libricino: Pensare con il corpo di Jader Tolja e Francesca  Speciani.

Già dalle prime pagine sono stata catturata da quelle riflessioni e, grazie anche ad una scrittura semplice, ricca di esempi pratici e aneddoti, si legge in un paio d'ore.

Nel libro si riflette sull'importanza del corpo, sopratutto che:

i meccanismi fisici e psicologici di un essere umano non funzionano mai separatamente, ma sono regolati internamente da un’unica forma di gestione del sistema globale. Quindi ogni volta che si vanno a influenzare parametri fisici come forza e debolezza, giovinezza e vecchiaia, nell’uomo si provoca un’interferenza anche su tendenze psicologiche. Se per esempio si curasse un’anemia con dosi adeguate di ferro, senza tenere conto di quanto il sintomo rifletta coerentemente anche sul piano fisico un bisogno psicologico di minor energia (funzionale per qualche motivo a un dato momento della propria vita), è probabile che, una volta ‘risolto’ questo problema, lo stesso bisogno si ripresenti sotto altra forma, quale una storta a una caviglia, un’allergia, un esaurimento.

Infatti il principio su cui si basa il funzionamento del nostro organismo è quello dell'equilibrio (omeostasi in linguaggio scientifico).

È grazie a questo che la nostra temperatura è di 37° sia d'inverno che d'estate, che non ingrassiamo di 5 kg se mangiamo 5 kg di cioccolato o non dimagriamo di 3 kg se digiuniamo 3 giorni.

Il cervello, il pensiero è spesso messo in primo piano e il corpo viene spesso dimenticato.

Cosa succede al nostro naturale equilibrio quando assumiamo droghe, alcol, cibo eccessivo, fumo? o quando facciamo un digiuno?

Il primo effetto di queste forzature è una reazione uguale e contraria a salvaguardia dell’omeostasi.

Perché l’ecosistema umano non è disposto a cambiare i suoi piani se non ha dei validi motivi.

Nel libro si parla inoltre del significato della malattia, del lavoro, degli spazi, dei tempi, delle relazioni, del modo di vestire, del linguaggio, del cibo e della sessualità.

Tutte cose che, ce ne accorgiamo o meno, ci cambiano anche a livello fisico.


Il nostro corpo è qui, ora, e se volete potete cominciare a sentire cosa ne pensa.

 
 
 

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© 2024  Dr.ssa Cristiana Spiridigliozzi Psicoterapeuta  Roma Prati Tel. 3470114161

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